Qualche anno fa ho scritto questo breve testo, oggi ho deciso di trasformarlo in un post. Come è facilmente comprensibile il tema è così attuale che mi é venuto spontaneo riproporlo.
Parto dalla definizione di populismo tratta dal Devoto-Oli: “Qualunque movimento politico diretto all’esaltazione demagogica delle qualità e capacità delle classi popolari.” Mentre quella di qualunquista, sempre secondo il Devoto-Oli è: “Atteggiamento improntato a indifferenza e disprezzo nei confronti della vita politica e dei problemi sociali.”
Il populismo e ad esso legato il qualunquismo sono dei temi attuali, direi, meglio, che sono sempre stati attuali! L’idea di questo breve post è quella di trattare il concetto di populismo e di qualunquismo esclusivamente dal vertice psicologico, per cercare di comprendere perché è così efficace come messaggio politico/sociale. Per fare questo utilizzerò la teoria di un grande psicoanalista cileno, Matte Blanco. Questo autore ha ripreso la prima teoria freudiana sul modo di funzionamento dell’inconscio è l’ha sviluppata in un bellissimo libro dal titolo: “L’inconscio come insiemi infiniti” (Einaudi, Torino, 1981). La sua teoria è molto complessa ma qui vorrei utilizzare, sinteticamente, soltanto alcuni dei concetti fondamentali.
L’inconscio, secondo Matte Blanco, segue alcuni principii fondamentali. Il primo, viene definito come: principio di generalizzazione. Questo principio è legato al concetto di classe di appartenenza, ad esempio, se noi siamo stati aggrediti da un cane la comunicazione inconscia può trasformare questa esperienza in: “tutti i cani sono aggressivi”. Se applichiamo questo principio al qualunquista, il passaggio è semplice, di fronte ad un politico disonesto egli afferma: “tutti i politici sono ladri”, oppure: “tutti gli impiegati statali sono dei fannulloni”, oppure: “a cosa serve andare a votare tanto tutti pensano solo ai propri interessi personali”. Questo è un pensiero potente, che ci colpisce sempre, spesso dobbiamo fare uno sforzo enorme per non cedere alla tentazione di utilizzare il pensiero qualunquista. Il guaio è che se cediamo alla tentazione qualunquista tutto è identico, non ci sono più differenze e di conseguenza non c’è più pensiero.
Il principio di generalizzazione produce anche un altro effetto che potremmo chiamare: “polarizzazione degli affetti”. Utilizzando l’esempio precedente “se tutti i cani sono cattivi perché aggressivi” un’esperienza positiva, ad esempio con un gatto, ci farebbe pensare che “tutti i gatti sono buoni”. La polarizzazione degli affetti produce quindi sentimenti del tipo tutto-buono/tutto-cattivo, oppure relazioni del tipo amico/nemico. Ad esempio tutti gli italiani sono buoni e quindi amici, chi non è italiano è un nemico (eccezione magari per i turisti, gli uomini d’affari, gli studenti ecc.!!!). Questo sentimento produce il pensiero qualunquista ma anche tutti i comportamenti populisti. Così, se voglio fare una campagna elettorale ispirandomi al populismo basta che individuo “il male” in certe categorie di persone o in comportamenti specifici o oggetti (ad esempio le droghe), per inferire che io sono il bene o meglio il paladino che sconfigge il male: “loro sono il male, noi siamo la cura”!!! Con questa tecnica si possono creare tutte le ideologie possibili. Il nazismo, il fascismo, le guerre di religione ecc. Non è un caso che tutte le dittature utilizzano i sentimenti populisti per convincere le masse.
Anche in questo caso, annullando le differenze individuali, soggettive, contestuali ecc., annulliamo qualunque forma di pensiero. Ad esempio che una persona ha sicuramente e contemporaneamente doti e difetti, aspetti buoni ed altri cattivi/negativi, che ogni persona è diversa dalle altre grazie alla complessità che la caratterizza. A questo proposito mi vengono in mente alcuni brani delle canzoni di De Andrè, soprattutto quando cantava: “se non sono gigli sono pur sempre figli, vittime di questo mondo”, oppure “dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior”… Ecco, questo è un modo di pensare che supera la teoria della polarizzazione…!
Il secondo principio dell’inconscio secondo Matte Blanco è Il principio di simmetria.
Scrive Matte Blanco: “il sistema inconscio tratta la relazione inversa di qualsiasi relazione come se fosse identica alla relazione. In altre parole, tratta le relazioni asimmetriche come se fossero simmetriche.
Per citare un esempio: se Giovanni è fratello di Pietro, la relazione inversa è: Pietro è fratello di Giovanni”, fin qui tutto bene. “Però, per l’inconscio, se Giovanni è il padre di Pietro, la relazione inversa è, seguendo il secondo principio, Pietro è il padre di Giovanni. Nella logica aristotelica questo è assurdo; nella logica del sistema inconscio è la norma”.
Anche in questo caso, come si può facilmente vedere, l’inconscio abolisce ogni differenza. Afferma Matte Blanco che da questo secondo principio derivano alcune importanti caratteristiche del modo di funzionare dell’inconscio. “Quando si applica il principio di simmetria non può esserci nessuna successione temporale, infatti se un avvenimento Y viene dopo un avvenimento X, per il principio di simmetria: un avvenimento X viene dopo un avvenimento Y”. Come seconda conseguenza: “quando si applica il principio di simmetria la parte (propria) è necessariamente identica al tutto. Una pagina di un libro è una parte propria di un libro, un braccio una parte propria di un dato corpo. Se si applica il principio di simmetria la relazione il braccio è parte del corpo implica la sua relazione inversa: il corpo è parte del braccio. Allo stesso modo in cui il tempo scompare, non c’è nessun posto per qualsiasi differenza tra la parte propria e il tutto. Il tutto è incluso in ogni parte così come ogni parte è identica al tutto.”
Se applichiamo questo secondo principio al pensiero populista vediamo ad esempio che se un leader afferma che darà la felicità se lo votate, che non ci saranno più disoccupati, che sconfiggerà il male della droga, bonificherà il paese dai ladri, dagli assassini e così via, sta dicendo che il suo programma politico coincide completamente con il tutto, il suo pensiero non è un punto di vista, ma è il solo punto di vista. Questo giustificherebbe, nei regimi totalitari, l’uso della violenza per neutralizzare gli oppositori, in nome del fatto che chi non condivide il programma di regime non ha un’idea alternativa ma vuole il male del paese.
In conclusione il pensiero populista utilizza le stesse tecniche che utilizza il linguaggio inconscio che di per sé è straordinario, ma solo se viene utilizzato in alternanza al pensiero conscio/consapevole o asimmetrico come lo definisce Matte Blanco.