“Reactions” i nuovi pulsanti di Facebook che esprimono le emozioni

Mark Zuckerberg, a proposito dell’introduzione delle nuove Emoticons, in un suo post su Facebook, ha dichiarato che: “non sempre le persone vogliono condividere qualcosa di felice. A volte si vuole condividere qualcosa di triste o frustrante. La comunità Facebook ha chiesto più volte un pulsante “non mi piace” non tanto per esprimere antipatia verso i post degli amici, ma perché vuole esprimere empatia e farlo con una gamma più ampia di emozioni.”

Ecco come sono nati i nuovi “stati” che vengono chiamati Reactions, ovvero reazioni.”

Penso che la scelta di non inserire un “non mi piace” sia stata giusta. Immagino che il motivo prioritario sia legato al fatto che molti esperti di marketing ritengono che tale icona sui social avrebbe potuto inibire gli utenti, inducendoli a ridurre la pubblicazione di contenuti e renderli quindi meno attivi sui social.

Personalmente credo che a parte questa forma di timore, effettivamente realistica, il rischio era quello di polarizzare i sentimenti. Dopo aver letto un post saremmo stati costretti a due sole alternative (se non volevamo inserire un nostro commentare): buono o cattivo. Così invece ci sono diverse reazione che corrispondono, approssimativamente, alle emozioni primarie, che vorrei ricordare sono 7 (almeno per diversi autori). Più avanti vi dirò quali sono state escluse…

Nella prima parte del post vorrei descrivere i singoli pulsanti, immaginando quale potrebbe essere il loro reale utilizzo (l’uso più comune che si potrebbe fare di essi) alla luce anche delle relative emozioni che esprimono.

Nella seconda parte aggiungerò, invece, quello che considero un rischio nell’introduzione di questi nuovi “stati”, rischio importante al quale, a mio avviso, bisognerebbe fare molta attenzione. 

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